Ghetto ebraico di Roma, camminando nella storia
01 agosto, 2022 / Roma, Lazio
Chissà se Romolo e Remo, figli di Rea Silvia e del dio Marte, quando fondarono Roma avrebbero mai pensato di aver messo le fondamenta ad una città davvero unica al mondo. Un museo a cielo aperto, dove ogni angolo nasconde un’opera d’arte, con un’altissima concentrazione di beni storici, archeologici e architettonici ai quali è impossibile rimanere indifferenti. E proprio lì si trova uno dei ghetti ebraici più antichi al mondo. Un piccolo quartiere che, anche se oggi mantiene ben poco dei tempi della segregazione dei suoi abitanti, rimane sempre una viva testimonianza del tragico passato della comunità ebraica.
Ghetto ebraico di Roma
La presenza degli ebrei a Roma è datata sin dal II sec. a.C. ma l’istituzione del ghetto (chiamato anche “Serraglio degli ebrei”) è avvenuta nel 1555, quando Papa Paolo IV, con la bolla “Cum nimis absurdum” (Bolla della vergogna) trasferì tutti gli ebrei nei pressi del Teatro di Marcello.
All’epoca era un ‘area circondata da mura, con porte d’accesso (prima due e poi diventarono otto) che venivano chiuse al tramonto e aperte all’alba. Gli ebrei dovevano farsi riconoscere dagli altri cittadini tramite un distintivo e l’unico lavoro che gli era permesso era quello del commercio di stracci e di vestiti usati.
Il ghetto fu abolito nel 1870 con l’annessione di Roma al Regno d’Italia, quando gli ebrei furono equiparati agli italiani. Negli anni successivi diversi vicoli ed edifici, degradati e malsani, furono abbattuti dando vita ad un nuovo quartiere.


Cosa vedere nel Ghetto Ebraico di Roma
Purtroppo, il ghetto ebraico di Roma è una perla nascosta dove ancora si respira la triste storia. Camminando per le sue stradine possiamo trovare varie testimonianze della persecuzione nazifascista. Una di queste è Piazza 16 Ottobre 1943 che commemora il giorno in cui circa 1000 ebrei furono deportati ad Auschwitz. Un’altra cosa che non passa inosservata sono le pietre d’inciampo collocate di fronte ad alcune abitazioni, che non sono altro che blocchi d’ottone creati per commemorare le vittime dell’olocausto.
Via del Portico d’Ottavia è la via principale del quartiere, dove si può provare la vera cucina giudaico – romanesca (per avere una lista completa di dove mangiare, consultate il sito di Roma Ebraica).
Oltre a quanto precedentemente elencato in una visita al ghetto non deve mancare:
- le Piazze delle Cinque Scole e dei Cenci
- la vista sull’isola Tiberina, che una volta ospitava il vecchio ospedale ebraico
- via della Reginella e il vicolo di Sant’Ambrogio



La Sinagoga del Ghetto Ebraico di Roma
Arrivando da Trastevere la prima cosa che si vede è la Sinagoga, chiamata anche il Tempio Maggiore, considerata un punto di riferimento per la comunità ebraica. La sua costruzione avvenne nel XIX secolo e coincide con il momento in cui gli ebrei raggiunsero l’equiparazione dei diritti civili. L’edificio è di grandi dimensioni e sostituisce le 5 Scole (sinagoghe) del periodo del ghetto. Al suo interno si trova il Museo Ebraico e il Tempio Spagnolo.
Per chi vuole approfondire meglio il periodo del Ghetto (1555-1870), lo può fare all’interno del museo. La struttura è divisa in 7 sale e offre una ricostruzione della vita ebraica visibile tramite collezioni di arredi liturgici, documenti storici, opere marmoree e oggetti diversi.
Tip:
In seguito all’attentato avvenuto nel 1982 la Sinagoga viene sorvegliata sempre. In caso di manifestazioni la zona intorno viene chiusa.
Fondazione Museo della Shoah
Sul lato opposto alla sinagoga, vicino agli scavi del Teatro di Marcello, si trova la Fondazione Museo della Shoah. Al suo interno vengono organizzate diverse mostre gratis. Le guide sono molto disponibili e aiutano a comprendere meglio il passato e la vita di chi ha vissuto in prima persona questo triste periodo storico. Per rimanere aggiornati sulle mostre che vengono organizzate, potete verificare il loro sito Museo della Shoah.
Info utili:
- Museo ebraico di Roma / per orari verificate il Sito ufficiale / Prezzo: € 11,00 / pers. / Location: Vedi Google Maps
- Fondazione Museo della Shoah / dom-giov, 10:00-17:00, ven 10:00-13:00, escluso festività ebraiche / Prezzo: gratis / Location: vedi Google Maps


Portico d’Ottavia e Teatro di Marcello all'interno del ghetto ebraico di Roma
Il Portico d’Ottavia è un complesso monumentale, testimonianza dalla Roma Antica. Le varie inserzioni lapidee raccontano una parte del passato del portico, quando per esempio nel medioevo era luogo del mercato del pesce. Da qui si accede all’area archeologica del Teatro di Marcello.
Il Teatro di Marcello è uno tra i più antichi edifici dedicati allo spettacolo romano, costruito da Augusto e dedicato nel 13 o nell’11 a.C. al nipote Marcello. Viene chiamato anche “il piccolo Colosseo”, per la sua forma. Nonostante negli anni abbia subito diversi interventi, rimane comunque un sito di preziose testimonianze storiche, visitabile grazie alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.


Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria
Si tratta di una tra le più antiche chiese di Roma, quasi inglobata nel Portico d’Ottavia. Il nome trae origine dalla sua vicinanza al mercato di pesce. Al suo interno è presente un affresco di Benozzo Gozzoli (pittore toscano, discepolo di Beato Angelico), la “Madonna col Bambino e Angeli”. Per gli orari della visita contattate il nr. 06 68801819.
Casa di Lorenzo Manilio
In via Arenula attira l’attenzione la Casa di Lorenzo Manilio. Chi sia stato Lorenzo Manilio non si sa, ma quello che è certo è quello che ha lasciato, ovvero una casa ai numeri civici 1 e 2, il cui fascione presenta una incisione in latino. L’anno esatto della sua costruzione risulta il 1468. La facciata è decorata con alcuni bassorilievi di abbellimento.
Alle spalle della casa si trova un piccolo tempio in stile neoclassico, il Tempietto del Carmelo dove una volta si celebravano le messe coatte.
Fontana delle Tartarughe (in Piazza Mattei)
La Fontana delle Tartarughe (in Piazza Mattei) viene costruita nel sec XVI come prova d’amore del duca Mattei (importante famiglia romana). Le tartarughe sono attribuite al Bernini e furono aggiunte molto più tardi rispetto alla realizzazione della fontana. Oggi le tartarughe originali sono conservate nei Musei Capitolini e quelle che decorano la fontana sono delle copie.



Come arrivare nel ghetto ebraico di Roma
Il ghetto ebraico di Roma è compreso tra Via Arenula, Via dei Falegnami, Via de’Funari, Via della Tribuna di Campitelli, Via del Portico d’Ottavia e Lungotevere de’Cenci.
Per arrivare: Stazione Roma Termini – Largo Torre Argentina col bus n. 70, poi a piedi per circa 10 minuti fino al Ghetto. Per avere più info sui mezzi pubblici consultate Moovitapp.
Ultimo aggiornamento: luglio, 2022