Da Pian dei Lavacchi alla Croce del Pratomagno
20 maggio, 2021 / com. Arezzo, Toscana
- 15,9 km (a/r)
- 4,32 h (senza soste)
- 364 m (719m totali)
- medio
- CAI 00
La catena montuosa del Pratomagno si estende principalmente nella zona di Arezzo, tra il Casentino e il Valdarno superiore, valli visibili dal suo crinale. Data la sua posizione ci sono diversi percorsi che portano fino alle sue vette. La più alta è la Croce di Pratomagno (1592 m), nome dato dalla presenza della grandissima croce in ferro posta sulla sommità della montagna. Croce ormai diventata un simbolo per questo massiccio. Le altre vette sono Poggio Masserecci (1548 m) e Monte Secchieta (1449 m).
La montagna, a parte essere frequentata da escursionisti, viene scelta anche come decollo per il parapendio e il deltaplano.
Per la nostra camminata abbiamo scelto il percorso classico che parte da Monte Lori e porta alla Croce, snodandosi quasi interamente sul crinale.
Pian dei Lavacchi (1250 m)
La camminata inizia a Pian dei Lavacchi, un grande spazio verde provvisto di area di sosta, area picnic, nonché punto di partenza per la Croce di Pratomagno. Il sentiero sin da subito si addentra nel bosco. Dopo circa 3 quarti d’ora arriverete ad un bivio con un albero nel mezzo. Li c’è la freccia (anche se messa male) che indica la Spada nella Roccia.
Spada nella roccia su Pratomagno
Proseguite a destra, in salita, fino ad arrivare alla spada. Le origini della sua presenza sono sconosciute, sicuramente lo scopo è quello di commemorare qualche battaglia.
Da qui proseguite dritto in discesa. Una volta arrivati alla base della collina, seguite il sentiero in salita che va parallelo alla alta vegetazione, tenendola sulla vostra destra.
I segnavia non sono dei migliori, ma il percorso è abbastanza facile e se rimanete sul crinale, arriverete fino alla croce senza problemi. A tratti il percorso è delimitato da alberi e da praterie.
Il percorso passa dalla Cima Bottigliana (1548 m), Poggio Masserecci (1455 m), Pozza nera (sassi sparsi con una targa commemorativa posta dalla La Brigata di Raggiolo).
Tutto il percorso è un continuo sali e scendi sulle colline.
Fino alla croce abbiamo impegnato 2,25 h tempo rilevato dal mio orologio senza contare le pause fatte.
Tip:
Da aprile a settembre, il crinale si colora di mille colori grazie alla fioritura. Lungo il sentiero si trovano narcisi (che ci sono già dall’inizio di maggio), distese di ciclamini, ginestre, primule, ecc.
Croce del Pratomagno
La croce è stata posta nella sommità della vetta nel 1928 per voler della congregazione francescana di Poppi e da allora ha subito diversi interventi di restauro. Oggi la croce è a pianta quadrata, realizzata in traliccio metallico. Alla base, al suo interno, c’è una cappella con un piccolo altare. Intorno alla croce ci sono diversi pannelli esplicativi riguardanti la storia della croce, paesaggio, flora e fauna circostante.
Tip:
Negli anni grazie al progetto “Life natura” sono stati fatti degli interventi di conservazione delle praterie allo scopo di favorire il mantenimento del pascolo in queste zone. Infatti, l’itinerario che abbiamo fatto si snoda lungo il “Percorso della transumanza” e camminando ci sono diverse recinzioni dedicate agli animali da pascolo. A volte si possono incontrare anche le mucche a pascolare.
Deviazione: Cippo Hinkler
Una volta arrivati alla croce c’è la possibilità di fare una piccola deviazione di circa 10 min. per arrivare al cippo Hinkler. Si tratta di una lapide commemorativa che ricorda l’impresa dell’australiano Herbert John Louis Hinkler, di volare dall’Inghilterra all’Australia, che finì tragicamente sulla cima della montagna.
Ritorno da Pratomagno
Abbiamo fatto la stessa strada dell’andata, impegnano 2,07 h, tempo senza contare le soste. L’unica cosa diversa è che abbiamo evitato di risalire alla spada nella roccia, costeggiando la collina alla sua base.
Toscana segreta
Borghetto Anciolina alle pendici di Pratomagno
Tip:
Dopo circa 15 min. dal Passo dei Lavacchi, ritornando con la macchina, vi consiglio di fermarvi ad Anciolina. Uno dei tanti borghetti (fraz. di Loro Ciuffena) lungo la strada, a mio avviso il più bello. All’inizio del borgo c’è un bar-alimentari sulla destra, mentre subito dopo sulla sinistra un po’ di spazio per lasciare la macchina.
Il borghetto è situato su una specie di sperone, sulle pendici del Pratomagno, e composto da un cumulo di case di 20-30 abitanti, a ridosso di un colle erboso. Le origini sono antichissime, addirittura risalenti alla civiltà etrusca. Può darsi che in passato sia stato abitato anche dagli umbri visto che nel loro dialetto “ancla” vuol dire aquila e potrebbero aver dato il nome al posto, vista la sua posizione “a nido d’aquila”.
Viste le sue dimensioni, la visita è abbastanza breve. A parte il panorama veramente spettacolare sul Valdarno e sulla Valdichiana, attirano molto le case in pietra e i vari dettagli sparsi per la città.
GUARDA ANCIOLINA
Scheda informativa
PUNTI D'INTERESSE
Pian dei Lavacchi (1250 m), Spada nella roccia, Cima Bottigliana (1548 m), Poggio Masserecci (1455 m), Croce di Pratomagno, Cippo Hinkler
PARCHEGGIO
A Pian dei Lavacchi c’è un ampia area dove si può lasciare la macchina gratis. Per arrivare il miglior modo è seguire le indicazioni sul navigatore, visto che non ci sono indicazioni lungo la strada. Vedi Google Maps.
CONDIZIONI SENTIERO
Il sentiero è adatto per trekking, running, MTB (alcuni tratti in salita sono impegnativi).
ATTREZZATURA
Consigliabile scarpa da trekking, acqua, abbigliamento a strati, giacca a vento, k-way / poncho.
STAGIONE
Visto che il percorso viene svolto principalmente sul crinale, il periodo migliore per andare è durante la primavera. Nonostante abbiamo fatto il sentiero a maggio e faceva caldo, sul crinale abbiamo trovato vento, nebbia e tempo fresco.